L’ultimo e più complesso passaggio nella realizzazione di un impianto fotovoltaico è quello della redazione del progetto autorizzativo.
Il contenuto del progetto varierà in funzione delle dimensioni dell’impianto, del tipo di suolo e dei sui vincoli e della regione in cui ci troviamo.
In alcuni casi potrebbe essere necessario fare anche una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), che può avere un impatto notevole sui tempi ed i costi di sviluppo.
Esistono anche delle situazioni in cui si effettua la “Verifica di assoggettabilità a VIA” (comunemente chiamato screening ambientale).
Si tratta della procedura da attivare allo scopo di verificare se il progetto deve essere sottoposto alla fase di valutazione di impatto ambientale o meno.
Lo screening viene fatto usualmente quando si verificano delle situazioni particolari – ad esempio un progetto “piccolo”, che per dimensione non sarebbe soggetto alla procedura di VIA, viene costruito al lato di un parco fotovoltaico esistente più grande.
Nelle situazioni in cui è sufficiente la Autorizzazione Unica i tempi sono normalmente di uno o due mesi per effettuare gli studi necessari e preparare tutti gli elaborati di progetto.
La fase di autorizzazione (quella in cui la Pubblica Amministrazione studia la documentazione, richiede eventuali integrazioni e si pronuncia sul progetto) dura invece circa tre mesi, portando il totale a 5 mesi circa.
Quale è la documentazione standard da consegnare?
Gli elaborati sono molti e vari, ed includono ad esempio
Relazione tecnica descrittiva
- Inquadramento territoriale e vincolistico
- Inquadramento catastale e PUC (Piano Urbanistico Comunale)
- Piano particellare e di lottizzazione
- Relazione geologia e geotecnica
- Cronoprogramma di costruzione e dismissione
- Layout
- Schema unifilare generale
- Cavidotti
- Cabina di consegna e di trasformazione
Alcuni studi specialistici (impatto visuale, interferenze elettromagnetiche, etc.) possono essere richiesti o meno in funzione delle caratteristiche specifiche del progetto.